Il Tribunale di Velletri ha condannato Patrizio Forniti a 6 anni e 8 mesi di reclusione, Giampiero Gangemi a 6 anni e Mirko Morgani a 1 anno e 8 mesi riconoscendo l’aggravante del metodo mafioso nelle azioni criminose (attentati, estorsione ed azioni intimidatorie).
Prima delle condanne di ieri fu condannato a 7 anni, 2 mesi e 20 giorni il fratello di Gangemi, Sergio.
ESTORSIONE A POMEZIA E APRILIA: COSA SUCCESSE NEL 2016?
Il 31 luglio 2016 un imprenditore, impegnato nel campo delle energie alternative, riferì ai Carabinieri di aver sentito esplodere dei colpi d’arma da fuoco contro la sua abitazione in via Poggio Paradiso, in zona Torvaianica Alta a Pomezia. Gli investigatori rinvennero vicino uno dei cancelli di accesso alla casa 28 bossoli calibro 223 Remington.
L’imprenditore, che prima ammise di non riuscire a darsi una spiegazione dell’accaduto, qualche tempo dopo riferì agli investigatori dei problemi che lui e il suo socio avevano con la famiglia Gangemi di Aprilia, che avrebbe prestato ai due 13 milioni di euro chiedendone, con pretese estorsive, 25 milioni in cambio.
Riferì inoltre di grandi acquisti all’estero di prodotti di elettronica (rivenduti in Italia alle catene di distribuzione commerciale) utilizzando capitali di soci occulti, appartenenti a contesti malavitosi.
Aggiunse infine che, a suo parere, il gesto intimidatorio era probabilmente ad opera dei Gangemi che già nel 2014 si reserò protagonisti di un primo attentato ai danni del suo socio, in via Cagliari ad Aprilia.
I COMUNI DI POMEZIA E APRILE SI COSTITUISCONO PARTE CIVILE
L’accertamento del metodo mafioso ha permesso al collegio di riconoscere il diritto al risarcimento del danno per i danni di immagine subiti dai Comuni di Pomezia e Aprilia, costituitisi parte civile prima della sentenza.