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CONTRABBANDAVANO IL CARBURANTE DEGLI AEREI DI PRATICA DI MARE ALLE POMPE DI BENZINA

Contrabbandavano il carburante “Jet Propellant 8“, destinato agli aerei militari, ai gestori di quattro distributori laziali. Nei guai cinque sottufficiali dell’Aeronautica, in servizio nel Reparto Carburanti dell’aeroporto militare di Pratica di Mare.

La Guardia di Finanza ha ricostruito, nel corso delle indagini, un traffico illecito di combustibili per oltre 7 milioni di litri. Coinvolti, oltre i sottufficiali, i gestori di quattro impianti di rifornimento ad Anzio, Albano Laziale, Aprilia e Lanuvio, che, dal 2021, ricevevano il carburante trafugato.

CONTRABBANDAVANO IL CARBURANTE DELL’AERONAUTICA: LA RICOSTRUZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA

Stando alla ricostruzione, i cinque sottufficiali riuscivano a sottrarre il carburante attraverso una manomissione che alleggeriva il meccanismo di pesatura delle cisterne della base.
In seguito lo rivendevano direttamente agli autotrasportatori alla cifra di circa un euro al litro. Il gasolio invece veniva consegnato direttamente presso i singoli distributori.


Uno dei cinque sottufficiali arrestati riempiva quotidianamente il baule della propria auto di taniche piene di carburante per poi consegnarle a un gestore di Lanuvio. Il responsabile della pompa, anche lui arrestato, provvedeva, di notte, a svuotarlo nelle cisterne dell’impianto.
Gli imprenditori che gestivano le pompe di benzina, avevano stretto accordi commerciali anche con un deposito di carburanti di Ariccia, che tramite fatture false e altri artifici contabili, riusciva a procurare loro ulteriore gasolio di contrabbando.

La Guardia di Finanza ha arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari quindici persone. Oltre ai gestori dei quattro distributori e ai cinque sottufficiali, figurano il rappresentante legale del deposito di carburanti, gli autisti delle cisterne e i tecnici della manutenzione delle colonnine dei distributori.
Solamente ad un indagato è stato imposto l’obbligo di dimora nel comune di Aprilia.
Sequestrati anche beni e disponibilità finanziarie. Tra contanti, conti correnti, auto, terreni, distributori di carburanti e immobili il sequestro ha un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.

L’Aeronautica Militare ha costantemente fornito il proprio contributo per disvelare gli illeciti oggetto delle indagini ed esprime “piena fiducia” nella magistratura.

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