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CRISI POLITICA A POMEZIA, QUATTRO CONSIGLIERI LASCIANO IL M5S CHE ADESSO È IN MINORANZA IN CONSIGLIO COMUNALE

CRISI POLITICA A POMEZIA, QUATTRO CONSIGLIERI LASCIANO IL M5S CHE ADESSO È IN MINORANZA IN CONSIGLIO COMUNALE

Crisi politica a Pomezia scatenata dalla spaccatura che, attraverso un comunicato dove quattro consiglieri di maggioranza annunciano la loro uscita dal movimento e reso noto nella giornata di ieri, si è creata nel Movimento 5 Stelle locale.

I quattro consiglieri ex pentastellati non si sono però dimessi dalla carica, come alcuni assessori del movimento avevano fatto nei mesi precedenti, ma hanno dato vita a una vera e propria lista passando di fatto all’opposizione.

Numericamente parlando dunque il sindaco di Pomezia e la sua giunta non hanno più la maggioranza in consiglio comunale.

Riportiamo di seguito il comunicato per intero con il quale è stato reso noto dai consiglieri l’abbandono del Movimento 5 Stelle:

Domenica 31 luglio 2022 è stata protocollata la comunicazione politica da parte degli scriventi 4 consiglieri comunali dell’attuale maggioranza di governo M5S del Comune di Pomezia, Zaira Conficconi, Marco De Zanni, Iolanda Mercuri, Silvio Piumarta, con la
decisione di formare un nuovo gruppo politico.

Non è stata una scelta facile, ma la riteniamo a questo punto assolutamente doverosa e inevitabile poiché siamo stati costretti ad assistere a una chiusura del Sindaco insieme alla maggior parte dei Consiglieri di maggioranza, sempre più ermetica e difficilmente
giustificabile.

Secondo noi questo non è lo spirito che ha visto nascere il M5S, ove da sempre uno dei messaggi chiave è stato di rappresentanza e partecipazione. Il nome “Pomezia Attiva”, infatti, non fa riferimento ad alcun partito politico esistente, ma è stato scelto, semplicemente, per manifestare chiaramente la nostra idea di coinvolgimento e di partecipazione collettiva della cittadinanza alla vita amministrativa.

Riconosciamo e rivendichiamo i molti risultati positivi raggiunti da questo gruppo consiliare, ma da tempo abbiamo avanzato dubbi su alcune scelte di questa amministrazione e, sebbene in minoranza all’interno del gruppo del M5S, con grandi difficoltà, siamo riusciti,
lavorando dietro le quinte, a migliorare l’azione amministrativa e a dar voce alle istanze dei cittadini.

Per fare un paio di esempi, potremmo menzionare l’estenuante opera di convincimento verso Giunta e Consiglieri “allineati”, per dimostrare che fosse necessario partecipare all’asta per l’acquisto dell’eco mostro ex-Biagio di Torvajanica e arrivare successivamente
all’abbattimento; o altresì il nostro ferreo diniego a ogni speculazione edilizia.

L’atto finale di questa difficile e sconfortante situazione si è compiuto durante l’ultimo tentativo di dialogo con il Sindaco, circostanza in cui ci ha informati che, secondo una decisione apparentemente condivisa dal Capogruppo M5S ivi presente, noi Consiglieri scriventi e i cittadini attivisti che ci seguono, non siamo più considerati membri del M5S e che quindi non potevano condividere con noi strategie politiche, percorsi e attività che dovranno essere portati avanti in vista delle prossime elezioni amministrative.

In considerazione del fatto che il simbolo non gli appartiene e che ciascuno di noi vanta una lunga e specchiata militanza nel movimento quantomeno pari alla sua, e tenendo conto che Zuccalà è il primo cittadino di Pomezia, nonché da poco anche rappresentante nazionale dei sindaci del M5S, abbiamo dovuto prendere atto del dichiarato e definitivo distacco che il Sindaco stesso ha provocato nei rapporti con la base e nei nostri riguardi in quanto consiglieri.
Riteniamo gravissimi questi atteggiamenti settari e altezzosi, in quanto lontani dai valori fondanti del M5S.

Riassumiamo qui di seguito alcuni aspetti negativi dell’azione amministrativa che sono emersi, nostro malgrado, in questi anni:

– Totale allontanamento della base degli attivisti del M5S e comunicazione monodirezionale verso i cittadini, disattendendo l’impegno preso nel programma elettorale di organizzare assemblee pubbliche semestrali;

– Chiusura indiscriminata nei riguardi di qualsiasi proposta, anche costruttiva, presentata da chiunque si trovasse al di fuori di un ristretto gruppo “fiduciario”: opposizione, associazioni non allineate o consiglieri non ciecamente obbedienti;

– Progressivo allontanamento dai principi ambientali originali del M5S, con endorsement di faraonici progetti edilizi; scarso coraggio nella difesa delle aree dunali; impossibilità di raggiungere gli obiettivi programmatici che ci si era posti per un ulteriore miglioramento
della raccolta differenziata dei rifiuti;

– Mancanza di una visione globale urbanistica del territorio in grado di pianificare correttamente lo sviluppo della città, preferendo operazioni puntuali meno adatte al raggiungimento dell’interesse pubblico.

Chiarito tutto ciò, va specificato che il neo gruppo non sarà aprioristicamente un gruppo di opposizione, ma l’aver finalmente chiarito questa grave frattura valoriale ci permetterà senza dubbio di svolgere con maggiore indipendenza e obiettività il ruolo per cui siamo stati eletti.
Lasciamo la porta aperta a tutti quei consiglieri di maggioranza che, pur condividendo le nostre istanze, non se la sono sentita in questo momento di seguire il difficile e doloroso percorso che abbiamo intrapreso.

Appare ovvio che questa decisione comporterà anche la conseguenza di non appoggiare candidature per le prossime Amministrative che provengano da un gruppo di pochi. Non è corretto né tantomeno accettabile l’aver carpito la buona fede degli attivisti nel 2018, per poi dimostrarsi all’atto pratico incapaci di rispettare le regole di partecipazione che ci si era dati come gruppo.

Non si possono utilizzare persone, posizioni ottenute e un “brand” che è stato vincente e convincente, al solo scopo di prolungare nuove carriere politiche o di perseguire aspirazioni personalistiche.
La responsabilità che ci si assume proponendosi come portavoce della collettività, è il rispetto della parola data ai cittadini che ci hanno dato la loro fiducia.

Questo continuerà ad essere lo scopo primario del nostro impegno e a questi valori sentiamo di attenerci di fronte allo sconcerto provocato da quanto ci è stato mostrato dall’attuale Sindaco, che sempre più sembra richiamare metodi politici che il Movimento 5 Stelle era nato per combattere.

Crisi politica a Pomezia, la replica del sindaco e del Movimento 5 Stelle al comunicato

Nel corso di questa mattinata è arrivata secca la replica del sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà e del Movimento 5 Stelle.

Apprendo dalle pagine dei giornali che quattro consiglieri comunali di Pomezia hanno deciso di lasciare il simbolo del Movimento 5 Stelle e la maggioranza a meno di un anno dalla scadenza naturale di questo mandato.
Il fatto non ci stupisce perché erano mesi che all’interno della maggioranza convivevano, mai nascoste, opinioni diverse sul nuovo corso del Movimento 5 stelle.
Affidano le loro ragioni ad un comunicato privo di contenuti e a tratti fantasioso, venendo di fatto meno all’impegno preso con la cittadinanza su un programma e un progetto politico chiaro e a quelle che sono le regole più basiche del M5S.
Ciò testimonia che la campagna elettorale procede spedita anche nella nostra Città e che non importano i risultati e il buon lavoro nell’interesse della collettività che abbiamo portato avanti fino ad ora, ma solo che il Movimento 5 stelle continua ad essere la forza politica da battere e vanno trovate alleanze per farlo.
L’irresponsabilità di queste persone mina la maggioranza e fa il gioco delle opposizioni, che ovviamente tentano di mettere a rischio i nostri obiettivi come l’abbattimento dell’ecomostro di Torvaianica, i lavori del Teatro Comunale, la realizzazione degli oltre 100 milioni di opere pubbliche che questa amministrazione sta per mettere in cantiere, nonchè la possibilità di partecipare agli altri bandi del PNRR che potrebbero portare ulteriori fondi per far crescere Pomezia.
L’unico modo per dimostrare di non essere burattini nelle mani delle opposizioni è sostenere questa amministrazione e non lasciare nelle mani dei vecchi partiti, che non vedono l’ora di tornare, la nostra Città.
Ringrazio tutti coloro che stanno esprimendo supporto e vicinanza, ma ora ci aspettiamo una posizione di responsabilità da parte di queste persone, e deve essere chiara e decisa.

Crisi politica a Pomezia, i possibili scenari

L’opposizione di Pomezia ora detiene la maggioranza in consiglio comunale e ciò potrebbe aprire la porta ai seguenti scenari:

  • Mozione di sfiducia nei confronti del sindaco: deve essere votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei consiglieri;
  • Dimissioni contestuali della maggioranza dei consiglieri comunali: le dimissioni devono essere presentate contemporaneamente; siamo in presenza in sostanza in una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco, finalizzata espressamente allo scioglimento del consiglio e che quindi non dà luogo alla surroga dei consiglieri dimissionari.

Qualora una delle due ipotesi si verificasse verrebbe nominato un commissario (cui sono attribuiti tutti i poteri spettanti al consiglio, alla giunta ed al sindaco), in attesa del primo turno utile per le elezioni.

Crisi politica a Pomezia, lo scenario outsider

E se non si verificasse nessuno dei due scenari esposti nel precedente paragrafo?

Non è esclusa l’ipotesi che i quattro passati in opposizione decidano semplicemente di restare a guardare, facendo opposizione e campagna elettorale in attesa delle elezioni. Questo renderebbe di fatto la città ingovernabile da chi la amministra non godendo più appunto della maggioranza in consiglio comunale. Nel frattempo, i quattro, promuovendosi sul territorio, potrebbero sperare di racimolare qualche voto alle elezioni comunali del 2023.

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